giovedì, aprile 13, 2006

BERLUSCONI NON CI STA MA È SOLO

BERLUSCONI NON VUOLE ARRENDERSI ALLA SCONFITTA E ANNUNCIA PERFINO CHE "IL VOTO DEVE CAMBIARE". EGLI CHIEDE, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA, L'ANNULLAMENTO DEL RISULTATO ELETTORALE, DICHIARATO INVECE CORRETTO DAL SUO MINISTRO DELL'INTERNO PISANU E POI DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CIAMPI.

EGLI NON VUOLE NEMMENO ASPETTARE LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE A CUI LA LEGGE AFFIDA LA CONVALIDA DELLE ELEZIONI E LA OVVIA VERIFICA DI TUTTE LE SCHEDE CONTESTATE. SI PREVEDE VARIAZIONI DI ALCUNE DECINE DI VOTI DA AMBEDUE LE PARTI, QUINDI IL RISULTATO NON CAMBIERÀ, DETTO ANCHE DAI SUOI STESSI ALLEATI. IN NESSUN PAESE DEMOCRATICO SI È MAI VISTO UN CAPO DEL GOVERNO USCENTE RIFIUTARE IL RESPONSO DELLE URNE.

CON QUESTO COMPORTAMENTO BERLUSCONI SCONFESSA IL SUO STESSO MINISTRO DELL'INTERNO, LE PREFETTURE DA ESSO DIPENDENTI, TUTTI I PRESIDENTI DEI SEGGI E SCRUTATORI DELLA CDL CHE INSIEME A QUELLI DELL'UNIONE HANNO GESTITO E CONTROLLATO IL VOTO. IL MILIONE DI VOTI NULLI SONO STATI DECISI INSIEME, MENTRE SOLO PER GLI OTTANTAMILA DI CUI METÀ CIASCUNO ALLA CAMERA E AL SENATO SONO STATE CONTESTATE. SU QUESTI LA CASSAZIONE VERIFICA PER LEGGE.

ORA L'UNIONE HA I NUMERI PER GOVERNARE PROPRI IN BASE ALLA LEGGE ELETTORALE FATTA UNILATERALMENTE DALLA STESSA CDL. NON RESTA CHE AUGURARCI CHE BERLUSCONI FACCIA UNA ECCEZIONE UNA VOLTA TANTO E RISPETTI ALMENO LA SUA LEGGE.

EGLI TENTA CON QUESTA TATTICA ABBASTANZA SCOPERTA DI FARE ALZARE LA TENSIONE NEL PAESE E DI DELEGITTIMARE IL NUOVO GOVERNO A TUTTO DANNO DELLA NAZIONE ALL’INSEGNA DEL MOTTO:"SENZA DI ME SOLO ROVINE".

A QUESTO PUNTO SI RENDE NECESSARIO CHIUDERE AL PIÙ PRESTO QUESTA PAGINA ANTIDEMOCRATICA ACCELERANDO IL PASSAGGIO DEI POTERI AL GOVERNO PRODI E MANDARE A CASA IL CAVALIERE.
IL PAESE LO RICHIEDE.
Raffaele

ROMANOPRODI
Prodi. Governeremo. Lo vogliono elettori di 5 continenti!
13 Aprile 2006
La festa che tutti sognavano di vedere. Piazza Maggiore gremita. Bologna, la casa di Prodi, si mette il vestito buono per accogliere Romano Prodi da vincitore delle elezioni. Ieri sera più di 15mila persone secondo i dati della Questura ha affollato il salotto del capoluogo emiliano e ha seguito l’intervento del Presidente…
CONTINUA

REUTERS
Alleati Cdl freddi su brogli denunciati da Berlusconi
giovedì, 13 aprile 2006 2.30
ROMA (Reuters) - An e Udc reagiscono con freddezza all'accusa di brogli elettorali lanciata ieri sera da Silvio Berlusconi, e non ritengono che l'esito del voto - che ha assegnato la vittoria al centrosinistra - possa essere ribaltato dalle verifiche sulle schede contestate.
Da Forza Italia e dall'Udc arrivano inoltre secche smentite all'ipotesi di un decreto legge per il riconteggio di tutte le schede contestate.
"Le verifiche vanno fatte, soprattutto perché bisogna comprendere la corrispondenza tra i verbali e le trasmissioni telefoniche, ma non credo che cambieranno l'esito elettorale", ha detto stamani il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa.
Ignazio La Russa di Alleanza Nazionale in una intervista radiofonica di stamattina ha detto che non bisogna sottovalutare le preoccupazioni di Berlusconi, ma ha aggiunto: "Personalmente non mi risultano notizie di brogli. Mi risultano notizie di gravi irregolarità che però non sono una novità, si registrano in tutte le elezioni. Questa volta con una differenza di 20.000 voti assumono un rilievo maggiore".
Ieri sera, due giorni dopo le elezioni del 9 e 10 aprile, Berlusconi, di ritorno da un incontro con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha detto che il voto è stato contraddistinto da brogli e che dunque il suo esito deve cambiare.
Secondo indiscrezioni di stampa il capo dello Stato avrebbe anche bocciato l'ipotesi di un decreto legge per il riconteggio delle schede.
"Mai sentito parlare di un decreto legge", ha detto l'eurodeputato di Forza Italia Antonio Tajani uscendo da palazzo Grazioli.
Ancora più netto Carlo Giovanardi, ministro Udc per i rapporti con il Parlamento: "Le indiscrezioni che pubblicano i giornali sono bufale totali, compresa quella del decreto. Poi io faccio parte del governo, si immagina se non sapessi che c'è nell'aria qualcosa di questo tipo".

ESTENSE
''Da controllare i verbali di 60 mila sezioni''
Berlusconi: ''Tanti brogli, il risultato deve cambiare''
Notizia inserita il 13/4/2006
Roma. Silvio Berlusconi lascia palazzo Chigi dove si era recato dopo l'incontro con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Alla domanda dei cronisti su come fosse andato il colloquio con il capo dello Stato il premier risponde: "Tutto bene, tutto bene". Ci sono novita'? "Tante novità, ci sono tanti brogli". A questo punto i cronisti gli chiedono se il risultato delle elezioni puo' cambiare. "Deve cambiare" risponde pronto Berlusconi aggiungendo: "Sono fiducioso"."Il risultato deve cambiare perché ci sono brogli a non finire in diverse parti, in tutta Italia", ha assicurato il premier precisando che si tratta di "brogli unidirezionali", a favore del centrosinistra. "Ne stanno venendo fuori di tutti i colori". Berlusconi sottolinea: "Ci sono 25 mila voti di differenza tra le due coalizioni che danno 63 parlamentari in più a chi ha più voti. ..CONTINUA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che pizza!
Sarà l'ora ma non ho più tanta voglia di sentire le lagne di Berlusconi!

Per molto tempo si parlerà ancora di questa storia,
poi della formazione del governo che deve avvenire al più presto, ecc. ecc. ....
...

a me interessa più sapere se hanno fatto una legge che favorisca il lavoro, dopo "n" mesi voglio sapere se questa legge ha fatto effetto, con critiche oggettive
Non mi interessa sapere le opinioni dei politici, semplicemente avere una analisi oggettiva dei fatti.
Per le opinioni vado a seguire i comizi o vedo - a limite - programmi dedicati.

p.s. Finalmente ho commentato! Ciao!
L.B.

Raffaele ha detto...

Bene, mi fa piacere che hai espresso il tuo commento. La domanda effetiva da porsi è: dopo 5 anni di governo è stata fatta una legge sul lavoro che ha prodotto un qualche effetto benefico sugli italiani? Ognuno conosce la risposta per se e si fa una idea politica precisa e pragmatica.