LE MANIFESTAZIONI DEL VAFFA2 DAY PER DOMANI 25 APRILE DI BEPPE GRILLO ALL'INSEGNA DELLA “LIBERTÀ D'INFORMAZIONE”, ARGOMENTO PURE IMPORTANTE E STRATEGICO PER LA DEMOCRAZIA, "PROVOCA" DI FATTO UNA "SOVRAPPOSIZIONE" CHE NON FA CERTO BENE A QUELLA PARTE DELL'ELETTORATO CHE NON VOTA BERLUSCONI AND COMPANY.
IL NOSTRO AMATO COMICO FORSE NON SI RENDE CONTO CHE IL SUO MODO DI FARE "POLITICA" DANNEGGIA PROPRIO LA SUA "SINISTRA" A TUTTO VANTAGGIO DELLA DESTRA BERLUSCONIANA CHE PIÙ DI TUTTI RAPPRESENTA UNA MINACCIA ALLA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE. GLI ELETTORI DI SINISTRA SONO MOLTO PIÙ SENSIBILI A QUESTO PROBLEMA PIÙ DI QUANTO LO SIANO QUELLI DI DESTRA.
VIENE DA CHIEDERSI COME MAI, NONOSTANTE LA FRENETICA ATTIVITÀ DI BEPPE IN QUESTI MESI, LA DESTRA HA RIPORTATO UN SUCCESSO COSÌ SCHIACCIANTE. SE LO DOVREBBE CHIEDERE GRILLO PER PRIMA E POI TUTTI QUELLI CHE LO SEGUONO. IO ERO UNO DI QUELLI. MI SONO PERÒ RESO CONTO PRIMA DELLE ELEZIONI DELLA SUA DERIVA "POPULISTA" E "CONCORRENZIALE".
SCATENARE QUESTI “SCONTRI” PERFINO FEROCI FRA CHI NON VOTA BERLUSCONI SIGNIFICA UNA COSA SOLA: AVANTAGGIARE E FARE ELEGGERE IL CAVALIERE, IL SUO PRINCIPALE AVVERSARIO, COME DI FATTO È AVVENUTO!
DOMANI È LA FESTA DI LIBERAZIONE DAL "NAZI-FASCISMO", UNA RICORRENZA CHE FA PARTE DEL PATRIMONIO DI TUTTI GLI ITALIANI PER LA RICONQUISTA DELLA LIBERTÀ E DEMOCRAZIA. GLI ANTIFASCISTI DI QUESTO PAESE NON POSSONO "DIVIDERSI" ANCHE SU QUESTO MENTRE DA PARTE DEL NUOVO GOVERNO BERLUSCONI PARTONO PROPOSTE PER ABOLIRE QUESTA FESTIVITÀ. È UN ASSURDO ED È UNA IRRESPONSABILITÀ GRAVE DA PARTE DI UN ANTIFASCISTA QUALE BEPPE GRILLO È!
LE DIVISIONI NELL'AMBITO DELLA SINISTRA E NEL CAMPO ANTIFASCISTA HANNO PRODOTTO INEVITABILMENTE UN RECUPERO PREOCCUPANTE DELLA DESTRA "FASCISTA" PRESSO GLI ITALIANI IN PARTICOLARE DELLE CATEGORIE PIÙ IN DIFFICOLTÀ.
È UN FENOMENO GRAVE CHE ALLA LUNGA OLTRE ALLA INFORMAZIONE POTREBBE "DISTRUGGERE" QUEL CHE ANCORA RESTA DI DEMOCRATICO IN QUESTO PAESE, CON BUONA PACE DI CHI CREDE DI POTER CONTINUARE CON QUESTE "BATTAGLIE SOLITARIE" CHE PORTANO SOLO "CONFUSIONE" A SINISTRA DISORIENTANDONE GLI ELETTORI.
ALTRO CHE REFERENDUM PER ABROGARE LEGGI INFAMI CHE POI IL GOVERNO ELETTO REINTRODURREBBE! SE GLI ANTIFASCISTI E LA SINISTRA TUTTA NON DOVESSERO RITROVARE UNA UNITÀ D'INTENTI AL PIÙ PRESTO E LA SMETTESSERO UNA VOLTA PER TUTTE CON I "PERSONALISMI" E "POPULISMI VARI" CI SARÀ POCO DA STARE ALLEGRI NEL PROSSIMO FUTURO IMMINENTE.
Raffaele B.
REPUBBLICA
Domani in tutta Italia il V2 di Grillo
polemica con le piazze del 25 aprile
24 aprile 2008
Il comico genovese torna a chiamare a raccolta i suoi fan sul tema dell'informazione
"Abroghiamo l'ordine dei giornalisti, la Gasparri e i finanziamenti pubblici alla stampa"
A Torino, dove è previsto il comizio principale, contro-mobilitazione degli intellettuali
ROMA - All'indomani della prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi nel 1994, le celebrazioni del 25 aprile furono segnate dalla tensione per l'arrivo al governo, per la prima volta nella storia italiana, dei postfascisti di An. Le celebrazioni di domani si annunciano altrettanto tese, ma questa volta il motivo principale non è il trionfo del Pdl. A creare un clima conflittuale è stata la scelta di Beppe Grillo di organizzare il suo secondo Vaffa Day proprio in concomitanza con l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Un'altra data fortemente simbolica dopo quella dell'8 settembre scelta lo scorso anno dal comico genovese per sferrare il suo attacco al sistema politico, raccogliendo in piazza nella sola Bologna oltre duecentomila persone. Ora i toni della manifestazione convocata da Grillo a Torino, una delle città simbolo della Resistenza, si annunciano del tutto simili a quelli della scorsa estate, ma il tema al centro della giornata sarà il sistema dell'informazione, con la proposta di abrogare l'ordine dei giornalisti, la legge Gasparri sul sistema televisivo e la legge sull'editoria che garantisce ricchi finanziamenti e agevolazioni fiscali a tutti i principali giornali italiani.
Come accadde per la prima versione dell'8 settembre, il Vaffa-2 Day, oltre all'appuntamento principale in programma a piazza San Carlo con la presenza sul palco dello stesso Grillo, l'iniziativa prevede una mobilitazione in molte altre città, dove anche nei prossimi giorni saranno raccolte le firme per ottenere i tre obiettivi del programma "grillino" sulla stampa. Con il risultato che ovunque si fronteggeranno le folle chiamate a raccolta dal comico genovese con quelle che intendono ricordare la Liberazione. Una coincidenza che a molti è sembrata l'ennesima provocazione.
Per questo a Torino un folto gruppo di intellettuali ha sottoscritto l'appello anti-Grillo promosso dal deputato Ds Stefano Esposito. Tra le adesioni, quelle del professore-avvocato Carlo Federico Grosso, dell'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, dell vicepresidente della Consulta Guido Beppi Modona, dello storico Giovanni De Luna. Costituzionalisti, storici, docenti, amministratori locali chiedono ai torinesi di partecipare all'appuntamento istituzionale dedicato alla Resistenza organizzato dal consiglio regionale del Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Provincia e dalle associazioni partigiane sempre in piazza Castello.
BEPPEGRILLO
Il fascismo dell'informazione
24 Aprile 2008
La Repubblica di oggi si è accorta del V2 day. Il giornale di De Benedetti scrive che la scelta del 25 aprile per il V2-day è “l’ennesima provocazione” nei confronti della Resistenza e che “ovunque si fronteggeranno le folle chiamate a raccolta dal comico genovese con quelle che intendono ricordare la Liberazione”.
Lo dico in termini metaforici: sono stronzate dettate dalla paura e dagli interessi di bottega. Il V2 day è la continuazione della Liberazione e non vuole fronteggiare proprio nessuno che si ispiri a quella data. I partigiani, gli operai, gli uomini liberi del 25 aprile sono nostri fratelli.
Il 25 aprile non è di proprietà degli intellettuali di sinistra, una definizione corrispondente a un vuoto pneumatico.
Non è di proprietà dei partiti che hanno venduto i lavoratori e la libertà di informazione per un piatto di lenticchie cucinate ad Arcore. E’ la festa di tutti gli italiani che vogliono un Paese libero. L’Italia va liberata di nuovo, è una ex democrazia. Come altro si può chiamare un Paese in cui l’informazione è nelle mani dei gruppi di potere. In cui Silvio Berlusconi è presidente del Consiglio grazie al controllo di tre televisioni e del gruppo Mondadori. Le prime regalate dal latitante Craxi. Il secondo frutto di corruzione di giudici.
Il 25 aprile non è di proprietà di chi parla con i banchieri e non con gli operai che gli hanno dato il voto, di chi ha rassicurato Testa d’Asfalto sull’impunità e con lui vuole fare la Bicamerale, la Costituente, la nuova legge elettorale e qualunque altro atto osceno in luogo pubblico.
Il V2 Day vuole restituire l’informazione ai legittimi proprietari: ai cittadini italiani. I nostri padri e nonni hanno ripulito l’Italia, ma non hanno finito il lavoro.
Il nuovo fascismo è il controllo dell’informazione. I nuovi fascisti sono coloro che controllano l'informazione.
Firmate i tre referendum: abolizione dell'ordine dei giornalisti, abolizione dei finanziamenti pubblici di un miliardo di euro all'anno all'editoria, abolizione della legge Gasparri e del duopolio Partiti-Mediaset.
IL NOSTRO AMATO COMICO FORSE NON SI RENDE CONTO CHE IL SUO MODO DI FARE "POLITICA" DANNEGGIA PROPRIO LA SUA "SINISTRA" A TUTTO VANTAGGIO DELLA DESTRA BERLUSCONIANA CHE PIÙ DI TUTTI RAPPRESENTA UNA MINACCIA ALLA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE. GLI ELETTORI DI SINISTRA SONO MOLTO PIÙ SENSIBILI A QUESTO PROBLEMA PIÙ DI QUANTO LO SIANO QUELLI DI DESTRA.
VIENE DA CHIEDERSI COME MAI, NONOSTANTE LA FRENETICA ATTIVITÀ DI BEPPE IN QUESTI MESI, LA DESTRA HA RIPORTATO UN SUCCESSO COSÌ SCHIACCIANTE. SE LO DOVREBBE CHIEDERE GRILLO PER PRIMA E POI TUTTI QUELLI CHE LO SEGUONO. IO ERO UNO DI QUELLI. MI SONO PERÒ RESO CONTO PRIMA DELLE ELEZIONI DELLA SUA DERIVA "POPULISTA" E "CONCORRENZIALE".
SCATENARE QUESTI “SCONTRI” PERFINO FEROCI FRA CHI NON VOTA BERLUSCONI SIGNIFICA UNA COSA SOLA: AVANTAGGIARE E FARE ELEGGERE IL CAVALIERE, IL SUO PRINCIPALE AVVERSARIO, COME DI FATTO È AVVENUTO!
DOMANI È LA FESTA DI LIBERAZIONE DAL "NAZI-FASCISMO", UNA RICORRENZA CHE FA PARTE DEL PATRIMONIO DI TUTTI GLI ITALIANI PER LA RICONQUISTA DELLA LIBERTÀ E DEMOCRAZIA. GLI ANTIFASCISTI DI QUESTO PAESE NON POSSONO "DIVIDERSI" ANCHE SU QUESTO MENTRE DA PARTE DEL NUOVO GOVERNO BERLUSCONI PARTONO PROPOSTE PER ABOLIRE QUESTA FESTIVITÀ. È UN ASSURDO ED È UNA IRRESPONSABILITÀ GRAVE DA PARTE DI UN ANTIFASCISTA QUALE BEPPE GRILLO È!
LE DIVISIONI NELL'AMBITO DELLA SINISTRA E NEL CAMPO ANTIFASCISTA HANNO PRODOTTO INEVITABILMENTE UN RECUPERO PREOCCUPANTE DELLA DESTRA "FASCISTA" PRESSO GLI ITALIANI IN PARTICOLARE DELLE CATEGORIE PIÙ IN DIFFICOLTÀ.
È UN FENOMENO GRAVE CHE ALLA LUNGA OLTRE ALLA INFORMAZIONE POTREBBE "DISTRUGGERE" QUEL CHE ANCORA RESTA DI DEMOCRATICO IN QUESTO PAESE, CON BUONA PACE DI CHI CREDE DI POTER CONTINUARE CON QUESTE "BATTAGLIE SOLITARIE" CHE PORTANO SOLO "CONFUSIONE" A SINISTRA DISORIENTANDONE GLI ELETTORI.
ALTRO CHE REFERENDUM PER ABROGARE LEGGI INFAMI CHE POI IL GOVERNO ELETTO REINTRODURREBBE! SE GLI ANTIFASCISTI E LA SINISTRA TUTTA NON DOVESSERO RITROVARE UNA UNITÀ D'INTENTI AL PIÙ PRESTO E LA SMETTESSERO UNA VOLTA PER TUTTE CON I "PERSONALISMI" E "POPULISMI VARI" CI SARÀ POCO DA STARE ALLEGRI NEL PROSSIMO FUTURO IMMINENTE.
Raffaele B.
REPUBBLICA
Domani in tutta Italia il V2 di Grillo
polemica con le piazze del 25 aprile
24 aprile 2008
Il comico genovese torna a chiamare a raccolta i suoi fan sul tema dell'informazione
"Abroghiamo l'ordine dei giornalisti, la Gasparri e i finanziamenti pubblici alla stampa"
A Torino, dove è previsto il comizio principale, contro-mobilitazione degli intellettuali
ROMA - All'indomani della prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi nel 1994, le celebrazioni del 25 aprile furono segnate dalla tensione per l'arrivo al governo, per la prima volta nella storia italiana, dei postfascisti di An. Le celebrazioni di domani si annunciano altrettanto tese, ma questa volta il motivo principale non è il trionfo del Pdl. A creare un clima conflittuale è stata la scelta di Beppe Grillo di organizzare il suo secondo Vaffa Day proprio in concomitanza con l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Un'altra data fortemente simbolica dopo quella dell'8 settembre scelta lo scorso anno dal comico genovese per sferrare il suo attacco al sistema politico, raccogliendo in piazza nella sola Bologna oltre duecentomila persone. Ora i toni della manifestazione convocata da Grillo a Torino, una delle città simbolo della Resistenza, si annunciano del tutto simili a quelli della scorsa estate, ma il tema al centro della giornata sarà il sistema dell'informazione, con la proposta di abrogare l'ordine dei giornalisti, la legge Gasparri sul sistema televisivo e la legge sull'editoria che garantisce ricchi finanziamenti e agevolazioni fiscali a tutti i principali giornali italiani.
Come accadde per la prima versione dell'8 settembre, il Vaffa-2 Day, oltre all'appuntamento principale in programma a piazza San Carlo con la presenza sul palco dello stesso Grillo, l'iniziativa prevede una mobilitazione in molte altre città, dove anche nei prossimi giorni saranno raccolte le firme per ottenere i tre obiettivi del programma "grillino" sulla stampa. Con il risultato che ovunque si fronteggeranno le folle chiamate a raccolta dal comico genovese con quelle che intendono ricordare la Liberazione. Una coincidenza che a molti è sembrata l'ennesima provocazione.
Per questo a Torino un folto gruppo di intellettuali ha sottoscritto l'appello anti-Grillo promosso dal deputato Ds Stefano Esposito. Tra le adesioni, quelle del professore-avvocato Carlo Federico Grosso, dell'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, dell vicepresidente della Consulta Guido Beppi Modona, dello storico Giovanni De Luna. Costituzionalisti, storici, docenti, amministratori locali chiedono ai torinesi di partecipare all'appuntamento istituzionale dedicato alla Resistenza organizzato dal consiglio regionale del Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Provincia e dalle associazioni partigiane sempre in piazza Castello.
BEPPEGRILLO
Il fascismo dell'informazione
24 Aprile 2008
La Repubblica di oggi si è accorta del V2 day. Il giornale di De Benedetti scrive che la scelta del 25 aprile per il V2-day è “l’ennesima provocazione” nei confronti della Resistenza e che “ovunque si fronteggeranno le folle chiamate a raccolta dal comico genovese con quelle che intendono ricordare la Liberazione”.
Lo dico in termini metaforici: sono stronzate dettate dalla paura e dagli interessi di bottega. Il V2 day è la continuazione della Liberazione e non vuole fronteggiare proprio nessuno che si ispiri a quella data. I partigiani, gli operai, gli uomini liberi del 25 aprile sono nostri fratelli.
Il 25 aprile non è di proprietà degli intellettuali di sinistra, una definizione corrispondente a un vuoto pneumatico.
Non è di proprietà dei partiti che hanno venduto i lavoratori e la libertà di informazione per un piatto di lenticchie cucinate ad Arcore. E’ la festa di tutti gli italiani che vogliono un Paese libero. L’Italia va liberata di nuovo, è una ex democrazia. Come altro si può chiamare un Paese in cui l’informazione è nelle mani dei gruppi di potere. In cui Silvio Berlusconi è presidente del Consiglio grazie al controllo di tre televisioni e del gruppo Mondadori. Le prime regalate dal latitante Craxi. Il secondo frutto di corruzione di giudici.
Il 25 aprile non è di proprietà di chi parla con i banchieri e non con gli operai che gli hanno dato il voto, di chi ha rassicurato Testa d’Asfalto sull’impunità e con lui vuole fare la Bicamerale, la Costituente, la nuova legge elettorale e qualunque altro atto osceno in luogo pubblico.
Il V2 Day vuole restituire l’informazione ai legittimi proprietari: ai cittadini italiani. I nostri padri e nonni hanno ripulito l’Italia, ma non hanno finito il lavoro.
Il nuovo fascismo è il controllo dell’informazione. I nuovi fascisti sono coloro che controllano l'informazione.
Firmate i tre referendum: abolizione dell'ordine dei giornalisti, abolizione dei finanziamenti pubblici di un miliardo di euro all'anno all'editoria, abolizione della legge Gasparri e del duopolio Partiti-Mediaset.
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