SIAMO ALL’ENNESIMA GRAVE GAFFE DI BERLUSCONI CHE PUR DI FARSI PROPAGANDA ELETTORALE NON SI FA SCRUPOLO DI STRUMENTALIZZARE IL SUO AMICO BUSH. NELL’ARTICOLO SUL CORRIERE SI LEGGE CHIARAMENTE CHE NON FU BUSH IN PERSONA A DIRE CHE TEMESSE CAMBI DI GOVERNO IN ITALIA MA FU BERLUSCONI STESSO A DIRLO “IMPROPRIAMENTE” A NOME DI BUSH.
INOLTRE AL SUO RITORNO A ROMA HA ATTACCATO SULLE TELEVISIONI “SMENTENDO” COME “BUFALA” IL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA” PER L’ARTICOLO IN PRIMA PAGINA DELLA “SMENTITA DI BUSH” SULLO STESSO ARGOMENTO DI CUI LEGGIAMO SUL CORRIERE. QUESTA VOLTA È STATA LA SMENTITA PIÙ GRIDATA CHE SI SIA MAI AVUTO FINORA NELLE TV EPPURE NON HA SMENTITO NULLA! BERLUSCONI È PROPRIO IL CASO DI DIRLO NON SI SMENTISCE MAI EPPURE SI SMENTISCE SEMPRE.
Raffaele
Berlusconi: Bush teme vittoria dell'Unione
Il premier ai giornalisti: «Il governo americano teme cambi di governo in Italia».
Poi si corregge
01 novembre 2005
WASHINGTON (USA) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha parlato al presidente americano George W. Bush delle elezioni politiche italiane dell'aprile prossimo: «Gli ho garantito che le vinceremo noi», ha detto Berlusconi, rispondendo a una domanda in una conferenza stampa. Berlusconi ha aggiunto: «il governo americano teme cambi di governo in Italia».
Successivamente, in un incontro con la stampa italiana nei locali dell'ambasciata di Washington, a chi gli chiedeva di confermare se fosse stato effettivamente il presidente George Bush a dire di essere preoccupato per un «cambio della guardia» in Italia alle prossime elezioni politiche, Berlusconi ha spiegato che in realtà non è stato il presidente americano. «Io ho detto che 'è evidente che...' l' Amministrazione Usa teme il cambio della guardia in Italia. Quando abbiamo un leader dell'opposizione che dice 'faremo come Zapatero', beh... uno più uno fa due». Incalzato su questo tema, il premier ha così proseguito: «Come sempre gli Stati Uniti non interferiscono nei problemi interni di altri paesi, specialmente nei periodi elettorali e pre-elettorali».
La polemica sul Nigergate, cioè sui falsi documenti che sarebbero stati forniti da Servizi segreti italiani su un traffico d'uranio tra il Niger e l'Iraq, è «una bufala totale» ha detto il presidente del Consiglio italiano dopo la sua visita alla Casa Bianca, dove ne ha parlato - ha detto - con il presidente americano George W. Bush. «Bush non ha ricevuto nessuna informazione dagli italiani, ma dai britannici», ha ricordato Berlusconi.
«Nessuno di noi, che siamo fra gli alleati più stretti degli Stati Uniti, ha mai pensato di andarsene dall' Iraq prima che la missione sia conclusa»: ha aggiunto Berlusconi per il quale un ritiro dall'Iraq ora porterebbe «a una guerra civile senza fine»
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