venerdì, febbraio 17, 2006

CALDEROLI E LA VIGNETTA ANTI-ISLAMICA

LA IRRESPONSABILITÀ NON È UNA CARATTERISTICA SPECIFICA SOLO DEL NOSTRO MINISTRO DELLA LEGA CALDEROLI CHE SI PERMETTE DI FARSI RITRARRE CON LA VIGNETTA DI MAOMETTO SULLA MAGLIETTA.
GLI ITALIANI CHE LAVORANO IN PAESI ISLAMICI SONO TANTI ED ORA A SEGUITO DI QUESTO COMPORTAMENTO RISCHIANO MOLTO DI PIÙ DI ESSERE “ATTACCATI” PER “VENDETTA” E PERTANTO NON POSSONO STARE PIÙ TRANQUILLI A SVOLGERE IL LORO LAVORO.
IL GOVERNO E GLI ALTRI MINISTRI SI LIMITANO BONTÀ LORO A “RICHIAMARLO” PERCHÉ SI ATTENGA A “COMPORTAMENTI SERI”. TUTTA QUI STA LA DISTANZA DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA DA CALDEROLI, NULLA DI PIÙ.
PER IL RESTO CONTINUANO AD ESSERE PIÙ AMICI DI PRIMA NELLA SPERANZA DI ESSERE RIELETTI ALLA GUIDA DEL PAESE.
Raffaele


RAINEWS24
Vignette islamiche. Fini contro Calderoli: si attenga a comportamenti seri
Roma, 16 febbraio 2006

Il vice premier Gianfranco Fini prende le distanze dal leghista Roberto  Calderoli e stigmatizza il comportamento di quest'ultimo che, in questi giorni, ha deciso di indossare una maglietta con stampata una vignetta anti-islamica.
"In un momento così difficile e delicato nei rapporti tra Europa e mondo islamico tutti, a maggior ragione un ministro della Repubblica, devono attenersi a comportamenti seri e responsabili". Lo ha detto il vice-premier Gianfranco Fini commentando l'iniziativa del ministro leghista per le Riforme, Roberto Calderoli. "Qualsivoglia atteggiamento o provocazione che possa suonare come offensiva nei confronti di qualsiasi sensibilità religiosa deve essere stigmatizzata", ha detto ancora Fini.

Ieri sera il ministro Calderoli nel corso della trasmissione televisiva "Dopo Tg1" ha dichiarato al conduttore Clemente Mimun che il premier Berlusconi gli ha chiesto "addirittura" di dimettersi, ma lui, irremovibile, ha definito la sua t-shirt "una battaglia di libertà". E ha aggiunto: "Gli islamici riconoscano i nostri diritti e poi toglierò la maglietta".

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