DELLA SCARSA QUALITÀ DELL'INFORMAZIONE POLITICA DELLE TELEVISIONI DI MEDIASET NON AVEVAMO ALCUN DUBBIO DATA LA COLLOCAZIONE DEL SUO PROPRIETARIO BERLUSCONI NELL'AGONE POLITICO.
ORA PER LA PRIMA VOLTA INTERVIENE L'AUTHORITY CON UNA DIFFIDA A MEDIASET AFFINCHÈ LA SMETTA DI FORNIRE UNA “COMUNICAZIONE POLITICA PARZIALE” SUL PROSSIMO REFERENDUM SULLA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE FATTA DAL CENTRODESTRA, COME HA FATTO FINORA IN DISPREZZO DELLE PIÙ ELEMENTARI NORME DI CORRETTEZZA E COMPLETEZZA DELL'INFORMAZIONE.
LA INFORMAZIONE POLITICA “PARZIALE” IRRORATA DALLE TELEVISIONI DEL CAVALIERE È “SBILANCIATA” A TAL PUNTO CHE FAVORISCE IL VOTO DEI CITTADINI VERSO LA SCELTA DI CUI BERLUSCONI E SUOI ALLEATI SI BATTONO IN CAMPAGNA REFERENDARIA, E CIOÈ IL "SI", SVANTAGGIANDO IN MODO DISTORTO LA SCELTA DEL "NO".
QUESTO FATTO DOVREBBE RENDERE EVIDENTE ANCHE AI PIÙ “RECALCITRANTI” CHE CHI GESTISCE L'INFORMAZIONE TV NON PUÒ ALLO STESSO TEMPO ESSERE PARTE DEL CONFRONTO POLITICO, PERCHÈ PRODUCE UNA “DISTORSIONE” A DANNO DELLA PRIMA. QUESTA DISTORSIONE SI CHIAMA “CONFLITTO D'INTERESSE”. CONFLITTO CHE IN ALTRI PAESI PIÙ AVANZATI E DEMOCRATICI È STATO RISOLTO DA TEMPO.
ORA DOBBIAMO SPERARE CHE ANCHE IL NOSTRO SI ADEGUI AL PIÙ PRESTO ALTRIMENTI RESTIAMO UN PAESE ANOMALO LA CUI “DEMOCRAZIA” È CONTINUAMENTE “MINATA” E POSTA IN COSTANTE “PERICOLO”.
Raffaele B.
RAINEWS24
Referendum. Mediaset diffidata dall'Authority
Roma, 21 giugno 2006
La commissione Servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha diffidato Mediaset dal continuare a trasmettere spot informativi che, per la parcellizzazione e l'incompletezza delle informazioni fornite, enfatizzino aspetti particolari della complessiva consultazione referendaria. Nei giorni scorsi l'organismo di garanzia aveva gia' rivolto alle emittenti televisive nazionali un invito alla corretta applicazione delle disposizioni in materia di comunicazione politica contenute nel regolamento emanato dalla stessa Autorita' per il referendum costituzionale del 25 e 26 giugno.
Le emittenti televisive, erano state invitate al "rigoroso rispetto dei principi di obiettivita', correttezza, equita', lealta', imparzialita' e completezza dell'informazione", in particolare evitando, nei messaggi e nelle schede, "le sottolineature suggestive di particolari profili". Mediaset si era comunque difesa sottolineando di aver svolto un "servizio civico necessariamente semplificato ma corretto ed equilibrato" nella campagna di informazione sul referendum. Tale campagna - aveva spiegato Cologno Monzese - era stata suddivisa "in quattro diversi spot per rendere comprensibile ogni singolo messaggio ed evitare di concentrare in pochi secondi tutti i contenuti al centro della consultazione" e che in ogni caso andava considerata nel suo insieme.
Le reazioni non sono tardate, Enzo Carra, esponente della Margherita, invita Mediaset a recepire la diffida e a non mandare piu' in onda gli spot. "Deve far riflettere - prosegue Carra - come nei periodi di campagna elettorale le reti Mediaset finiscano col porsi puntualmente al servizio politico del proprietario".
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