venerdì, ottobre 07, 2005

BANCA D'ITALIA CONDANNATA DI "SIGNORAGGIO"

FINALMENTE E' STATA AFFRONTATA LA QUESTIONE DEL "SIGNORAGGIO" DI CUI SI APPROPRIANO LE BANCHE PRIVATE ATTRAVERSO LA BANCA D'ITALIA (NON PIU' APPARTENENTE ALLO STATO) MENTRE IN REALTA' IL GIUDICE ORA RICONOSCE CHE ERA E RESTA APPANNAGGIO DELLO STATO.
LA SENTENZA CONDANNA LA BANCA D'ITALIA A RESTITUIRE ALLO STATO UNA SOMMA CONSIDEREVOLE DI 5 MILIARDI DI EURO (UNA MEZZA FINAZIARIA).

LA BANCA D'ITALIA SI È REGOLARMENTE COSTITUITA IN GIUDIZIO ATTRAVERSO UN COLLEGIO DI TRE AVVOCATI CHE HANNO ECCEPITO "L'INFONDATEZZA NEL MERITO DELLE RICHIESTE AVVERSARIE".
ALLA DOMANDA SU COSA AVVERRÀ ADESSO, DOPO LA SENTENZA, L'UFFICIO STAMPA DI VIA NAZIONALE HA RISPOSTO DI NON SAPERNE NULLA E DI NON ESSERE IN GRADO DI SAPERNE NULLA NEANCHE NELLE PROSSIME ORE.
Raffaele

BANKITALIA/LANNUTTI: 5 MLD DA RENDERE A CITTADINI PER SIGNORAGGIO
07/10/2005 12:14
Roma, 7 ott. (Apcom) - "Bankitalia dovrà restituire ai cittadini 5 miliardi di euro incassati dal 1996 al 2003 per il 'diritto di signoraggio', un'istituzione feudale che non esiste più e che serviva ai signori a garantire il conio delle monete". E' quanto annuncia Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef, sulla base di una "clamorosa" sentenza emessa da un giudice di pace del tribunale di Lecce contro la Banca Centrale Europea e, per essa, la locale articolazione individuata nella Banca d'Italia.

"Per effetto di tale sensazionale sentenza - spiega Lannutti - la Banca d'Italia, che si è appropriata indebitamente di una somma enorme, pari a 5 miliardi di euro sotto la voce 'reddito da signoraggio', dovrà restituirla alla collettività per un importo pari ad 87 euro per ogni cittadino residente in Italia alla data del 31 dicembre 2003, neonati compresi".
"Nei prossimi giorni - spiega Lannutti - verrà presentata una proposta da alcuni parlamentari come Benvenuto, Agostini, Lettieri e Pecoraro Scanio. Vorremmo che tale cifra venisse destinata alle vittime dei vari scandali finanziari".
"Il signoraggio - prosegue lannutti - è un antico istituto derivante dal sovrano che, battendo moneta, ne garantiva il valore nel tempo e, in cambio di quella specifica garanzia feudale, tratteneva una parte di quell'oro. Oggi che neppure le riserve auree garantiscono più la moneta, al punto che è sparita la scritta "pagabili al portatore", è rimasto quel diritto feudale di signoraggio i cui proventi vengono incamerati dalla Banca d'Italia, che non appartiene più allo Stato ma a banche private ed altri soggetti che incassano parte di tale introiti.
I cittadini quindi hanno continuato a pagare quella che è diventata una sorta di tassa agli istituti di credito, in violazione dello stesso statuto della Banca d'Italia che all'articolo 3, comma 3 parla chiaro: la banca appartiene allo Stato".
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